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Dieci piccoli napoletani

| Paola Rocco

Il giornalista napoletano Arturo Vargas riceve un'inquietante telefonata da Paola di Littanic, committente dal fascino ambiguo e dall'incerta identità: Vargas, infatti, sospetta che la donna usi un nome falso. Il compito che la voce da hot line all'altro capo del filo vorrebbe affidargli è sconcertante: svolgere indagini su dieci persone che, a suo dire, potrebbero aver deciso di toglierla di mezzo. Compenso: cinquemila euro a persona, puntualmente infilati sotto la porta a ogni nuovo contatto. Un'offerta difficile da rifiutare per il protagonista, che a Napoli si è inimicato ogni possibile referente lavorativo e attualmente mantiene in vita sé stesso e il coniglio di casa scrivendo fantasy sotto pseudonimo. 

Coinvolto nell'indagine quasi suo malgrado, Vargas si troverà ben presto irretito in un gioco di specchi, ingarbugliato come l'intrico dei vicoli della città e altrettanto affollato. Da Antoine, il barbiere dei quartieri spagnoli che svolge un po' il compito del prologo, aprendo le danze prima di tutti: un vecchiaccio torvo e sottile che sembrava uscito da un film di Germi e che, oltre a consegnare Vargas al pericoloso abbraccio del camorrista di zona, ha l'imperdonabile colpa d'avergli costretto i capelli in un'onda indelebile (“Sembravo uscito da una foto d'inizio Novecento. Mi aveva pure impomatato”). Passando per il boss bonsai rinsecchito e butterato col suo guardaspalle dai capelli di rame. E ancora: un abate mangione e corrotto, un magistrato sotto ricatto, una prostituta in pericolo, un commissario dal nome vincolante (si chiama Massimo Ordine), un professore in pensione con l'hobby dell'enigmistica come strumento di decodificazione della realtà...

A chiudere il cerchio la fiammeggiante, nevrotica vicina di casa maniaca del controllo, che con Vargas ha avuto una storia e che, quando lui l'ha lasciata, lo colpevolizzava con l'occhio all'orologio, buttandolo giù dal letto alle otto meno cinque in punto e pregandolo di tornare con lei, per poi correre al lavoro alle otto spaccate (“Mi baciava e alzava i tacchi. Era più forte di lei. Non ricordo una sola volta che abbia sofferto oltre le otto”). 

Il tutto sulla scorta di una filastrocca su dieci piccoli napoletani, nelle più diverse faccende affaccendati ma tutti avvinti a un comune destino che l'incolpevole Vargas sembra suo malgrado portare a compimento. Una volta rintracciati e avvicinati dal protagonista, infatti, i dieci scompaiono, svanendo letteralmente nel nulla più o meno secondo le modalità descritte nella filastrocca d'agathiana memoria: che tuttavia resta il solo aggancio al mystery classico d'ascendenza britannica, essendo Dieci piccoli napoletani debitore più che altro al miglior hard boiled americano. Come se il sempre più frastornato protagonista (il quale, del resto, si riferisce al proprio catapultarsi da un punto all'altro di Napoli col verbo rotolare) si spostasse appunto su un nastro, un supporto scorrevole e deperibile che si sgretola non appena lui finisce di percorrerlo... 

Romanzo d'esordio nel catalogo Nero Italiano della Fanucci e debutto nel mystery per Antonio Vastarelli, collaboratore del Mattino e del Sole 24 Ore - nonché appassionato critico musicale e non è un caso che sia una colonna sonora jazz a far da costante sottofondo alle peripezie di Vargas - Dieci piccoli napoletani (insignito di recente del Premio Massimo Troisi) è un giallo dall'intreccio complesso e dal ritmo frenetico come il rincorrersi degli eventi che travolgono il protagonista. 

Sullo sfondo, una Napoli screziata e multiforme nel cui abbraccio è facile perdersi: i vicoli nascosti nelle viscere di tufo e pietra lavica dei quartieri spagnoli, la campagna silenziosa che circonda l'antica Abbazia di Camaldoli, il grattacielo con vista sul porto dove si annida l'imprenditrice più potente della città, i night club molto esclusivi frequentati esclusivamente da camorristi emancipati, l'ufficetto spoglio della strozzina e la cena elettorale del politico corrotto col suo codazzo di varia umanità...

Dieci piccoli napoletani

di Antonio Vastarelli
Fanucci – Collana Nero Italiano (2019)

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Paola Rocco

Paola Rocco

Autrice del romanzo giallo 'La carezza del ragno' e appassionata lettrice, scrive di mistery e venera Agatha Christie. Vive a Roma con il marito, la figlia e una gatta freddolosa detta Miss Poirot.

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