Omicidio a Road Hill House

Referenze

Omicidio a Road Hill House

| Paola Rocco

Intrighi. “Apprendiamo cose assai strane che avvengono nelle famiglie. Anche nelle più rispettabili, ricche e nobili... non avete idea degli intrighi” (L'ispettore Bucket, Casa desolata).

La copertina de “La Casa Desolata” di Charles Dickens

La copertina de “La Casa Desolata” di Charles Dickens

Principi. Jack Whicher, a metà Ottocento il principe dei detective nell'opinione dei colleghi: quarantacinque anni, aveva un'aria “pensosa e riservata, come se fosse immerso in complessi calcoli aritmetici” (Charles Dickens). È Henry Wills, vicedirettore di Household Words, la rivista per cui scriveva Dickens, a vederlo in azione nel 1850 e a dedicargli un articolo sul giornale: è la prima volta che un detective inglese viene immortalato sulla carta.

Demoni. La parola detective, dal latino de-tegere, ovvero scoperchiare. Il primo detective è il diavolo Asmodeo, che scoperchiava i tetti delle case per poterci guardare dentro (“Asmodeo è il demone dell'osservazione”, scrive Jules Janin).

Veduta di Londra notturna

Gomitoli. Indizio, in inglese clue, da clew, gomitolo. L'etimologia ricorda il mito di Arianna e Teseo, con l'eroe che ritrova l'uscita dal labirinto del Minotauro grazie al filo di lana datogli dall'amata. Il vicedirettore di Dickens, Wills, ha ben presente quest'accezione quando, rendendo omaggio all'intuito di Whicher, scrive in un articolo del 1850 che il detective riesce a cavarsela “anche quando i fili di una storia sembrano tutti spezzati”. 

Macchine/1. Jack (Jonathan) Whicher, uno dei primi otto ispettori di Scotland Yard, per Charles Dickens “l'emblema dei tempi moderni, magici e scientifici al tempo stesso” come le tante meraviglie apparse a metà Ottocento, “la macchina fotografica, il telegrafo e il treno”.

Disegno d’epoca di uno dei primi treni

Misteri. Whicher, nelle parole di Wills “un uomo del mistero”, il prototipo del poliziotto enigmatico e riservato. Lo stesso nome dato dall'ispettore al giornalista, un fasullo Witchem, oltre a depistare la curiosità aveva per certi versi un valore emblematico, suggerendo toni inquisitivi (wich of them?, “quale di loro?”) e misterici (bewitch'em, “stregali”).

Eroi. Molti dei tratti che in pieno Ottocento Wills vede in Whicher diventeranno poi il marchio di fabbrica dell'eroe da romanzo giallo: “Nulla di speciale nell'aspetto, sguardo acuto, intelletto pronto, di poche parole. Come ci si aspetterebbe per un uomo così riservato e dalla professione così particolare, non esistono fotografie che lo ritraggano”, per cui tutto ciò che sappiamo del suo aspetto lo dobbiamo appunto alle descrizioni di Dickens e Wills e ai verbali della polizia.

Pockfredden. Da questi deduciamo che era alto un metro e settanta e aveva gli occhi azzurri, i capelli castani e la carnagione chiara, segnata dal vaiolo (pockfredden, come si diceva nel Somersetshire).

Rose/1. Jonathan Whicher era nato a Camberwell, pochi chilometri a sud di Londra, il primo ottobre 1814. Il padre, come molti suoi compaesani, faceva l'ortolano e vendeva rose, ciliegie, lattuga e rami di salice al vicino mercato della grande città; probabilmente si occupava anche di dare una sistemata ai giardini e alle serre di qualche ricco possidente della zona, all'epoca piena di ville e case di campagna di lusso, dimora di commercianti e uomini d'affari in fuga dalla città e in cerca di aria più salubre.

Rose/2. Da bravo figlio di un ortolano, Whicher si sentiva a suo agio tra campi e fiori. Una passione condivisa dal sergente Cuff, il protagonista - modellato sull'ispettore - de La pietra di luna di Wilkie Collins (1868), uno dei molti romanzi ispirati al caso di Road Hill House (che avrebbe dato a Whicher fama controversa): “Venni al mondo proprio in un roseto... e se potrò vi finirò i miei giorni. Oh, sì. A Dio piacendo, prima o poi cesserò di dar la caccia ai ladri e cercherò piuttosto di coltivare le rose”.

Manette. To cuff, ovvero ammanettare (nel parlato popolare dell'epoca). 

Modelli. L'ispettore Charley Field, superiore e amico di Whicher e probabile modello del detective Bucket, che però somiglia un po' allo stesso Whicher: “Un uomo robusto, vestito di nero, dall'apparenza solida e dallo sguardo penetrante”, che tutto osserva e ascolta pur conservando un'espressione “imperturbabile, immobile come il grande anello che portava al mignolo”. 

Acciuffatori. I circa 3500 agenti della polizia metropolitana di Londra, il primo vero corpo di polizia del Paese, fondato nel 1829: noti con vari soprannomi - bobbies, ancora in uso; peelers, perché il corpo era stato fondato da Sir Robert Peel; coppers, da to cop, acciuffare; crushers da to crush, schiacciare (sottintendendo il crimine); e naturalmente pigs, maiali, termine in uso da secoli - portavano pantaloni blu scuro e una marsina dello stesso colore, chiusa da bottoni di metallo con impressa una corona e la scritta POLICE.

Gli acciuffatori

Detective/1. Il primo racconto con un detective inglese come protagonista appare sul Chamber's Edinburgh Journal nel 1849 a firma di un certo Waters (pseudonimo di William Russell). L'anno seguente sarà lo stesso Dickens a celebrare Whicher e colleghi in molti suoi articoli: “Sono tutti uomini di degno aspetto... Dai loro volti traspare l'abitudine a una vita di forti stimoli dell'intelletto”.

Detective/2. “Come il grande romanziere, gli investigatori erano figli della classe operaia che ce l'avevano fatta... I nuovi eroi di Dickens trovarono consacrazione nella figura dell'ispettore Bucket, protagonista di Casa desolata (1853), il più classico esempio di romanzo giallo dell'epoca. Bucket si sposta con passo leggero, quasi fluttuando come un fantasma... Non è costretto dai vincoli dello spazio e del tempo e si adatta a ogni possibile situazione. In lui c'è un po' del fascino di Auguste Dupin, il detective dilettante dalle mirabolanti doti intellettuali uscito dodici anni prima dalla penna di Edgar Allan Poe”.

Poltrone. “Quando sono profondamente incerto è mia buona abitudine coricarmi a letto e rimanerci fino a quando le perplessità e i dubbi non siano svaniti. Con gli occhi chiusi, ma la mente bene allerta... risolvo ogni problema” (Diary of an Ex-Detective, 1859). Fin da subito il buon investigatore viene dipinto come un pensatore solitario, “che deve ritirarsi dal mondo dei sensi per accedere ai campi aperti della fantasia e delle ipotesi” (un po' come diversi decenni più tardi si comporterà l'agathiano Hercule Poirot, ndr). Anche Auguste Dupin, il padre di tutti i detective d'invenzione, lavora stando seduto in poltrona e rintracciando gli indizi nelle cronache dei giornali, non certo aggirandosi qua e là sulla scena del delitto.

Segugi. Charlotte Brontë è la prima a paragonare l'investigatore a un segugio, un cane da caccia abile a seguire la traccia olfattiva lasciata dalla preda; del resto, a metà Ottocento la sagacia è una qualità che libri e giornali attribuiscono a piene mani ai detective. Nell'accezione dell'epoca, il termine indicava intuizione e prontezza, ma nei secoli precedenti l'aggettivo sagace veniva usato per alludere a un animale dall'olfatto particolarmente sviluppato: “Ecco dunque che i primi detective erano paragonati a cani in cerca di tracce”.

Charlotte Bronte

Cadaveri. È il 14 luglio 1860 quando Whicher parte da Londra - su incarico del ministro dell'Interno - per indagare su “un omicidio brutale e apparentemente privo di movente, avvenuto in una casa di campagna dalle parti di Trowbridge, nel Wiltshire”: un omicidio su cui la polizia locale e la stampa nazionale si stanno arrovellando da tempo. La vittima è il piccolo Francis Saville Kent, di soli tre anni, trovato cadavere due settimane prima nella profonda fossa di tre metri d'altezza scavata sotto la latrina di Road Hill House, l'imponente villa georgiana di famiglia; una famiglia, quella dei Kent, che pur se “in apparenza rispettabile” aveva visto nascere ogni sorta di pettegolezzi (“Pareva racchiudesse oscuri segreti, storie di adulterio e di pazzia”).

Road Hill House in un disegno dell’epoca

Culle. L'opinione corrente era che il piccolo Saville, strappato nottetempo alla culla e poi ucciso, fosse caduto vittima di uno dei molti familiari che vivevano con lui a Road Hill House. Oltre al padre, Samuel Kent, ispettore presso i locali lanifici, alla madre Mary Kent, nata Pratt - seconda moglie di Samuel e un tempo bambinaia di casa - e alle due sorelline, Mary Amelia ed Eveline, rispettivamente di cinque anni e venti mesi, in casa c'erano infatti le due sorellastre maggiori, Mary Ann ed Elizabeth, di quasi trent'anni, e due fratellastri minori, la sedicenne Costance e il quattordicenne William (frutto del primo matrimonio del padre): entrambi, questi ultimi due, temporaneamente a casa da scuola per le vacanze estive. 

Carrozzine. Tra i possibili moventi additati dall'opinione pubblica, il rancore e la gelosia nutriti dai figli di primo letto per il piccolo Saville, il cocco di tutti noi (nelle parole del fratellastro), divenuto il capro espiatorio delle molte differenzefatte dai genitori. Nei lunghi mesi trascorsi in collegio, sembrava infatti che Costance si fosse confidata con le amiche, raccontando loro i favoritismi esercitati da padre e matrigna e lo stato di trascuratezza e avvilimento in cui erano tenuti lei e l'amatissimo fratello William (tra le altre cose, costretto a spingere le carrozzine dei più piccoli, compito sentito come mortificante).

Una ricostruzione dell’epoca

Adolescenti. Per questo, fin dall'inizio l'adolescente scontrosa e intrattabile fu da molti indicata come la più probabile colpevole, forse con la complicità appunto di William, soggiogato dalla forte personalità della sorella maggiore.

Costance

Indagini. Per gli abitanti del villaggio - e, poi, per larga parte dell'opinione pubblica e per la stampa stessa, coinvolta a livello nazionale nella vicenda - la polizia locale aveva affrettato la conclusione delle indagini preliminari per salvaguardare la privacy della famiglia Kent, trascurando di dare il giusto risalto a non poche circostanze e minimizzando l'importanza di alcuni reperti. Anche Whicher, una volta sul posto, avrebbe lamentato le colpevoli trascuratezze di quelle prime indagini. 

Segreti/1. Il caso di Road Hill House, “particolarmente orribile” in quanto la corruzione sembrava allignare nel sancta sanctorum domestico. Come scrisse il Morning Post nell'editoriale del 10 luglio, criticando il modo frettoloso in cui si era chiusa l'inchiesta preliminare e invocando l'arrivo di “un detective tra i più esperti”, “il segreto è celato in un abitante della casa, che tutta intera deve essere ritenuta responsabile”.

Una foto recente di Road Hill House

Testimoni. L'opinione generale era dunque che il colpevole si nascondesse tra gli inquilini di Road Hill House: molte delle voci dipingevano lo stesso Samuel come il probabile assassino del figlio, testimone involontario di un incontro clandestino tra il padre e la bambinaia dei piccoli, la giovane Elizabeth Gough.

Lettere/1. Anche Dickens pensava che i colpevoli fossero Samuel e la Gough. Ecco come ricostruisce i fatti in una lettera all'amico Wilkie Collins: “Kent se la fa con la bambinaia, il povero bimbo si sveglia nella culla, si alza e vede la coppia nell'impeto della passione. La ragazza lo strangola lì su due piedi. Kent infierisce sul corpo (a Saville era stata tagliata la gola e il corpo recava tracce anche di altre ferite, ndr), per sviare le indagini, e si occupa di far sparire il cadavere”.

Bambinaie/1. La stanza dove la Gough dormiva assieme alla piccola Eveline e al defunto Saville era infatti attigua alla camera da letto padronale, col suo bel letto a baldacchino di mogano scuro; e la porta tra le due camere veniva di norma lasciata socchiusa, perché la bambinaia potesse prestare orecchio agli eventuali capricci di Mary Amelia, la primogenita della coppia (che dormiva in un lettino nella stanza dei genitori) e per permettere alla signora Kent di dare un'occhiata ai suoi bimbi mentre erano immersi nel sonno.

Quadri. La fantasia popolare si dipingeva quindi facilmente il quadro di un Samuel Kent dissoluto e lascivo che s'introduceva nottetempo nel letto della Gough, un letto francese senza cortine, e veniva sorpreso dal figlio, strangolato per impedirgli di parlare e poi gettato nella fossa per farne perdere le tracce.

Bambinaie/2. Samuel non era nuovo agli amori ancillari: la stessa seconda signora Kent era stata un tempo la bambinaia dei piccoli Costance e William, e la relazione tra lei e Samuel era nata quando era ancora in vita la prima moglie di lui (affetta, secondo il marito, da una grave forma di squilibrio mentale e quasi del tutto pazza al momento della morte). Il sospetto di pazzia aleggiava anche su Costance, come una sorta di tara ereditata per via materna: sembra che la matrigna avesse richiesto al medico di famiglia un certificato che attestasse l'insanità mentale della ragazza.

Triangoli. Nel 1848, uno dei superiori di Kent lo aveva “invitato caldamente” a trasferirsi altrove per sfuggire allo scandalo suscitato dalla sua famiglia: “Il triangolo tra il funzionario statale, la moglie avvolta nelle tenebre della follia e la governante pigliatutto (che rievocava la trama del Jane Eyre di Charlotte Brontë, pubblicato l'anno prima) non andava affatto bene”.

Cataste. “I muri e gli steccati che Samuel Kent aveva innalzato attorno al suo territorio (nella nuova sistemazione a Road Hill House, dopo diversi traslochi su e giù per l'Inghilterra, ndr) indicavano chiaramente un forte desiderio di privacy. All'interno di questa fortezza, però, i rapporti tra adulti e ragazzi, e tra servitori e padroni, erano curiosamente intimi... La bambinaia dormiva a pochi passi dal padrone di casa, che si teneva in stanza anche la figlia di cinque anni, mentre il resto della servitù e i ragazzi grandi stavano tutti stretti al secondo piano, come legna accatastata in soffitta. La disposizione delle stanze sembrava ribadire la condizione d'inferiorità dei figli di primo letto”.

Feudatari. Trascorsi alcuni giorni, sulla scorta di prove indiziarie (una camicia da notte scomparsa) e della testimonianza di alcune compagne di scuola, Whicher accusò Costance dell'assassinio del fratellastro, scagionando Samuel, sul quale si appuntavano invece i sospetti della polizia locale - in disaccordo con l'ispettore venuto da Londra - e degli abitanti di Road. Per molti di questi, “Kent era un feudatario arrogante e irascibile, di volta in volta severo o molesto con la servitù; si diceva che più di cento dipendenti si fossero alternati nei cinque anni di permanenza a Road Hill House”. L'uomo era d'altronde inviso ai paesani per il suo stesso ruolo di ispettore delle fabbriche (ruolo che svolgeva con severità).

Samuel Kent

Innamorati. Nel suo rapporto del 22 luglio, Whicher smentisce queste dicerie: “Circa il suo carattere, non trovo nulla di riprovevole in lui; dalle testimonianze della servitù... deduco che il matrimonio era perfettamente felice; secondo l'infermiera, il signor Kent era molto innamorato della moglie, e si comportava scioccamente e con indulgenza nei suoi confronti, per non parlare del figlio deceduto, di cui andava pazzo - cosa che temo abbia portato a questa tragedia”.

Signorine/1. “Ora, io penso che la causa prima dell'omicidio sia da ricercare nel secondo matrimonio e che il movente fosse la gelosia... Credo che Costance Kent abbia agito per far soffrire la nuova famiglia, soprattutto la matrigna. Comunque, la signorina ha davvero una gran bella testa pensante” (J. Whicher in una lettera all'ex collega John Handcock).

Disegno dell’epoca di Costance durante il processo

Dubbi. Nel frattempo, la polizia del Wilthshire cercava in tutti modi di screditare Whicher, le cui tesi accusatorie andavano in direzione opposta alle loro. Anche la stampa cominciò a mettere in dubbio l'attività investigativa svolta dall'ispettore e in generale il ruolo che questi segugi erano riusciti a ritagliarsi nel cuore della buona società. In un articolo apparso su Household Words nel 1859, l'inadeguatezza degli agenti di polizia viene attribuita alla loro classe sociale di origine: “Non è mai saggio o privo di pericoli mettere un così grande potere nelle mani delle classi inferiori”.

Cafoni. Nel caso di Road Hill House, col passare dei giorni apparve chiaro che il pubblico borghese “preferiva credere alla storia dell'ispettore cafone” dall'immaginazione depravata, piuttosto che scendere a patti con l'idea di una sedicenne di buona famiglia che uccide per gelosia il fratellino.

Vergini. La pietra tombale sul castello accusatorio di Whicher fu l'arringa di Edlin, l'avvocato difensore di Costance, che “aveva dipinto l'ispettore come un uomo volgare, avido e rapace, pronto a distruggere la vita di una giovane donna. Nelle sue parole c'era anche un sottotesto erotico, l'allusione al goffo poliziotto... che attentava alla virtù della vergine innocente”.

Riflessi. La classe media vittoriana “si vide riflessa nella figura del detective” - che “metteva in atto ciò che le nuove masse di lettori facevano col solo pensiero: sbirciava, spiava, strabuzzava gli occhi, elaborava teorie di fronte ai peccati e ai travagli dei vicini di casa” - e “con un atto collettivo di disgusto di sé lo scacciò dalla buona società”.

Stregonerie. “Costance oggi è riconosciuta innocente, nonostante il pericolo che ha corso a causa della witchery(stregoneria) poliziesca” (in un pamphlet anonimo a firma di un seguace di Edgar Allan Poe).

Signore/1. Col passare dei mesi, l'interesse suscitato dall'omicidio di Road Hill House avrebbe portato la mania nazionale per il crimine a livelli mai visti. Come scrive Wilkie Collins ne La pietra di luna, si era scatenata la febbre da detective. E la signora Hopkinson, protagonista di The Semi-Detatched House di Emily Eden (1859), afferma senza reticenze: “Mi diletto nel leggere di un omicidio irrisolto”.

Lettere/2. Al ritorno di Whicher a Londra, dopo la liberazione di Costance (uscita dalla Temperance Hall di Road tra due ali di folla), all'ispettore sarebbero arrivate decine e decine di lettere di privati cittadini, certi d'aver individuato la soluzione del mistero: lettere che erano il “frutto di un'ossessione nuova di zecca, e tutta inglese, per i detective e l'investigazione poliziesca”.

Signore/2. La signora Elizabeth Dallimore, moglie di un agente di Trowbridge, testimone nelle indagini in una sorta d'inchiesta parallela condotta un po' in sordina (dopo il ritorno a Londra di Whicher) dall'avvocato E. F. Slack, per conto del ministro dell'Interno. Le era capitato di occuparsi delle donne implicate nella vicenda ed era “la versione in carne e ossa di una tipica figura letteraria dell'Ottocento inglese: la detective dilettante” (come quella di The Experience of a Lady Detective o di The Female Detective o la stessa signora Bucket di Casa desolata).

The female detective, 1864

Vedette. Nei libri, la detective dilettante “è spesso moglie di un poliziotto e svolge le sue indagini con determinazione e intuito pari a quelle dei colleghi”. Nella realtà la Dallimore, invece, “fu trattata come una pettegola e una sventata”: un po' come la signora Snagby di Casa desolata, che “passa il tempo a stare di vedetta presso le finestre e a collegare a torto questo con quello”.

Signorine/2. Giovedì 18 aprile 1861 i Kent lasciarono per sempre Road. I beni di famiglia furono messi all'asta, la folla ammessa a circolare liberamente dentro l'edificio: “In salotto, la gente faceva la fila... Il sovrintendente Foley, incaricato dell'ordine pubblico, fu assediato da torme di fanciulle che gli chiedevano il permesso di vedere la latrina, dove per terra erano ancora visibili le macchie di sangue”. Costance fu affidata alle cure delle suore del Convent de la Sagesse, situato su un'alta scogliera. William tornò in collegio a Longhope. Nel 1863, la ragazza sarebbe diventata un'ospite pagante della Casa di Saint Mary a Brighton, “quanto di più simile a un convento la Chiesa anglicana potesse permettere”, e avrebbe adottato la grafia francese del suo secondo nome, firmandosi Emilie Kent.

Segreti/2. La prima puntata de Il segreto di Lady Audley, apparsa sul Robin Goodfellow il 6 luglio 1861, a un anno esatto dal delitto di Road: firmato da Elizabeth Braddon, il romanzo - che avrebbe venduto moltissime copie - allineava “una matrigna malvagia, un tempo governante di casa dell'uomo poi impalmato, un omicidio brutale e inspiegabile, un'elegante dimora di campagna, un cadavere gettato in un pozzo”.

Polpettoni. Il segreto di Lady Audley fu uno dei primi “polpettoni a tinte forti” che dominarono il panorama letterario inglese dopo il 1860: “Racconti assai complessi, zeppi di tristi segreti di famiglia, inganni, follie, intrighi... Le trame erano strane ed esotiche, ma lo scenario sempre familiare: l'Inghilterra contemporanea, una terra di treni, telegrammi e poliziotti”.

Appetiti. Nel 1863, il filosofo Henry Mansel avrebbe bollato questo genere letterario come “indice di una diffusa corruzione dei costumi, di cui questi volumi sono sia causa che effetto: vengono composti per soddisfare appetiti malsani e contribuiscono a loro volta a diffondere il  contagio, stimolando la fame che essi stessi placano”.

Crateri. The Great Crime of 1860, pubblicato nel maggio 1861 a firma di Joseph Stapleton, un amico di Samuel Kent che aveva inteso, con quest'opera, scagionare l'altro dagli infamanti sospetti piovutigli addosso dopo l'omicidio (irrisolto) del figlio. La tesi di Stapleton, abbastanza esplicita, era che Costance fosse colpevole, e il delitto fosse maturato in un contesto di tensioni familiari a lungo represse: “In molte case inglesi, la grazia della vita di società copre con i suoi panni fini una crosta ruvida e poco profonda. La tempesta allora può prender forza, nei recessi oscuri dove il cratere si ammanta di fuoco”.

Such Things Are. Altre due opere ispirate al delitto di Road apparvero in quegli anni: The Trial (1863), di Charlotte Younge, in cui un adolescente di buona famiglia viene accusato d'omicidio, e l'anonimo Such Things Are (1862), che allineava una serie di giovani donne brillanti protagoniste di orrendi crimini. C'erano poi tutti quei libri in cui un rozzo agente di polizia irrompeva con le sue manieracce in una composta scena borghese: nel romanzo Aurora Floyd (1863) di Mary Elizabeth Braddon, il signor Grimstone compare in scena armato di un taccuino sudicio e una matita smozzicata.

Inetti. L'ispettore Watcher della squadra inetti, apparso nel 1863 in un racconto della rivista satirica Punch.

Copertina della rivista Punch

Pensionati. Il 18 marzo 1864, a quarantanove anni, Whicher si sarebbe congedato dalla polizia, tornando a vivere nelle sue stanze in affitto a Pimlico. Il pensionamento a un'età così poco avanzata veniva giustificato con motivi di salute legati a una congestione cerebrale, diagnosi che all'epoca si applicava a una varietà di patologie (epilessia, attacchi di panico, demenza senile...). L'origine di tale malanno, da ricercarsi nella prolungata tensione mentale, poteva essere interpretata come “la conseguenza dell'istinto investigativo inappagato, della voglia di ordine non placata”.

Nulla. “Nulla nel mondo rimane celato per sempre” (Wilkie Collins, No Name).

Rovesci. “Il mio amore si rovesciò in odio” (Costance Kent, lettera scritta a Sir John Eardley Wilmot poco prima di partire da Brighton per andare a costituirsi, il 25 aprile 1865).

Ballate. “Da parte a parte la gola ho tagliato, Nella coperta poi l'ho trasportato, Giù alla latrina, là sopra la pozza, E l'ho gettato nella terra sozza... Una nuova moglie mio padre prese, E nel mio cuore non furon che offese” (una delle molte ballate di strada che presero a circolare subito dopo la confessione di Costance. Un tempo popolarissime, queste ballate stavano perdendo colpi a causa dei quotidiani, “che descrivevano i crimini più succosi con maggior dettaglio e a costi ugualmente bassi, a beneficio di una popolazione sempre più alfabetizzata”).

Ex. “L'ex ispettore, nel frattempo, ricominciò a vivere”. Nel 1866, Whicher avrebbe sposato Charlotte Piper, la sua padrona di casa. La cerimonia si tenne il 21 agosto a Saint Margaret, una graziosa chiesa del Cinquecento poco distante dall'Abbazia di Westminster. In quell'anno anche Elizabeth Gough si accasò: l'ex bambinaia di Road Hill House, dopo cinque anni di indigenza (dovuti all'impossibilità di trovare un nuovo lavoro a causa dei sospetti che ancora gravavano su lei e Samuel Kent), il 24 aprile si unì in matrimonio con John Cockburn, un agiato mercante di vini.

Investigatori. All'inizio del 1867, Whicher si mise a fare l'investigatore privato. “Non aveva certo bisogno di denaro, visto che alla sua buona pensione si sommavano ora le rendite della moglie; ma evidentemente, dopo il trionfo a posteriori, in lui si era sbloccata la congestione cerebrale e risvegliato l'appetito per le indagini”.

Necrologi. Il 29 giugno 1881, Whicher morì. La Police Gazette pubblicò un breve necrologio dell'ex ispettore, tre frasi in tutto. “Il mondo sembrava averlo quasi del tutto dimenticato. Per quanto avesse affrontato in modo brillante il caso di Road Hill House, Whicher non era riuscito a fornire all'opinione pubblica quelle certezze tanto agognate, né a redimerla simbolicamente da tutto quel male. Aveva fallito, e per questo veniva punito con l'oblio. Da quel momento in poi, i grandi investigatori inglesi sarebbero vissuti soprattutto tra le pagine dei romanzi polizieschi”.

Macchine/2. Sei anni dopo, nel 1887, Arthur Conan Doyle darà alle stampe la prima avventura di Sherlock Holmes, personaggio dall'immenso successo. Al contrario dell'ispettore Whicher, Holmes è un detective dilettante appartenente alla buona società e “soprattutto, non sbaglia mai”: come scrive il dottor Watson in Uno scandalo in Boemia, Holmes è la più perfetta macchina deduttiva che il mondo abbia mai visto.

Sherlock Holmes e il dottor Watson in treno

Angioletti. Il mosaico sul pavimento della cripta della cattedrale di Saint Paul, a Londra, eseguito tra il 1870 e il 1879 dalle recluse della prigione di Woking: tra loro c'era anche Costance Kent. Tra le figure da lei realizzate, un angioletto “dalle guance piene e dagli occhioni spalancati, quasi stupiti, con le alucce che spuntano ai lati della testa”.

La Cattedrale di Saint Paul

Fratelli. “Non passa notte, non passa giorno / Che io non veda il fratello attorno” (ballata popolare dedicata al delitto di Road Hill House).

 

Notizie tratte da Omicidio a Road Hill House: ovvero invenzione e rovina di un detective, di Kate Summerscale.

 

 

Omicidio a Road Hill House: ovvero invenzione e rovina di un detective. 

di Kate Summerscale
Einaudi - 2013 

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Paola Rocco

Paola Rocco

Autrice del romanzo giallo 'La carezza del ragno' e appassionata lettrice, scrive di mistery e venera Agatha Christie. Vive a Roma con il marito, la figlia e una gatta freddolosa detta Miss Poirot.

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