Sanremo 2024: il pagellone delle canzoni

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Sanremo 2024: il pagellone delle canzoni

| Elisabetta Malantrucco

74 edizioni del Festival di Sanremo e come ogni anno, da quando c’è Pane e Scorpioni, eccoci qui a commentare i cantanti in gara, il palco, lo spettacolo e il grande carnevale che ne viene.
Questa volta però limitiamo al massimo le considerazioni – eppure da dire non mancherebbe di certo – sull’insieme della prima serata, su Amadeus, su chi si è avvicendato sul palco dell’Ariston, ma anche intorno, perché i trenta cantanti in gara che si sono quasi rincorsi uno dietro l’altro, esibendosi, sono davvero tanti e il pagellone risulta troppo lungo già così.
Però riteniamo doveroso premettere alcuni voti extra-esibizione:

2 all’Autotune.
10 agli inventori del FantaSanremo che quest’anno è addirittura divenuto un’app da scaricare sugli smartphone. Una scommessa vincente che rientra perfettamente nello spirito un po’ folle di tutti quelli che partecipano a questo grande circo, consapevoli di quello che è, e ne riescono a godere.
10 anche a Trenitalia e alla Rai che si sono inventati questa soluzione “sostenibile” della freccia Roma-Sanremo, senza fermate, che ha portato gli addetti ai lavori insieme in Riviera come in una immensa gita scolastica… deve essere stato pure un bel risparmio!
10 alla scenografia spettacolosa.
10 a Marco Mengoni, perché ha retto il palco con simpatia e da vero performer. Quasi un comico. Bravo davvero. E bellissimo l’omaggio a Anna Marchesini.
10 infine a Marco Mengoni e Amadeus che in conferenza stampa alla domanda diretta “siete antifascisti?” hanno intonato un bellissimo “Bella ciao”, ricordando così a tutti che al di là di come la si pensi, la nostra Repubblica si fonda sui valori dell’antifascismo. Grazie!
E ora veniamo pure ai cantanti in ordine di apparizione sul palco:

Clara – Diamanti grezzi (A. LA Cava, C. Soccini, F. Catitti – A. La Cava, C. Soccini)
Una canzone già sentita d’estate, d’inverno, dalle radio, nei lidi, nei negozi di slip, sul mare, fuori e dentro. Anche Shazam si inganna e la confonde con altre. Il testo – posto che sia utile comprenderlo - risulta sconnesso, non è chiaro dove si voglia arrivare, a fari spenti o accesi non importa: nessuno è in grado di capire con chi ce l’abbia e perché. Grande ingenuità e anche scarso uso della grammatica. Lei molto emozionata e comunque ha fatto del suo meglio. Ha vinto il Sanremo giovani col brano “Boulevard”: forse era più bello?
Voto: 4

Sangiovanni – Finiscimi (Sangiovanni – P. Miano – F. Campedelli – A. Ferrara – F. Vaccari)
La situazione è nota: lui chiede perdono e si dà del coglione, la pensa sempre, dopo essersi comportato male e lei giustamente ha preso le distanze. Ma secondo chi scrive, questa ragazza si è allontanata quando l’ha sentito cantare nel modo in cui il giovane Sangiovanni canta, cioè come il Ciccio Bello che piange. In effetti, sentendo questa canzone, si desidera veramente farla finita.
Voto: 3

Fiorella Mannoia Mariposa (Cheope, F. Mannoia, C. Di Francesco, F. Abbate, M. Cerri, C. Di Francesco)
Merita senza dubbio 10 il gruppo bolognese Mariposa che ieri è uscito con il singolo “Fiorella Mannoia”. Genio puro. Il testo della canzone di Fiorella, dedicato alle donne, scomoda un po’ l’atmosfera delle Mille e una notte: “Mi hanno messo in una scatola e la scatola in una gabbia con sopra sette catenacci e mi hanno collocato in fondo al mare in tempesta, senza sapere che quando una donna come me vuole qualcosa, nulla può sopraffarla”. O forse ricorda la protagonista del film “Povere creature”. Però l’andamento sonoro trasforma il pezzo, in alcuni passaggi, un po’ a un inno alla De André “de noantri”. Magari è voluto. Fiorella comunque grande classe, grande eleganza, bella interpretazione.
Voto: 7 +

La Sad – Autodistruttivo (R. Zanotti, F.E. Clemente, M. Botticini, E. Fonte, R. Zanotti, M. Paganelli, M. Botticini)
L’entusiasmo è per il punto di verde dei capelli di uno dei tre ragazzi. La cresta rosata piace meno. Il chiomato blu risulta un po’ scontato. La verità è che questi ragazzi hanno uno dei testi migliori del festival, ma purtroppo lo fanno suonare in maniera troppo scontata. E hanno stonato senza pietà. Anche questo pezzo, come per Clara, Shazam lo confonde con la Hit preferita di certi negozi di cover smartphone sul Corso. Peccato. La sufficienza non è possibile, ma solo qualche credito è da recuperare. Il mezzo punto è per l’appello e per i cartelli contro il suicidio. Bravi.
Voto: 5 1/2

Irama – Tu no (F.M.Fanti, G. Nenna, E. Mattozzi, F. Monti, G. Colonnelli)
Il testo fa pensare proprio a una stupida canzone, abbastanza scontata e inutile: il solito abbandono. Il ragazzo canta in un modo terribile, anche se c’è a chi piace. L’introduzione orchestrale ha fatto pensare all’incipit di un inno nazionale. Poi però tutto è iniziato… C’è una “Tu no” molto diversa che decisamente si consiglia all’ascolto. Chissà se Irama ha mai avuto il piacere di sentirla. Fu scritta da un poeta che si chiamava Piero Ciampi e sapeva come strapparti l’anima. E non le orecchie.
Voto: 4 1/2

Ghali – Casa mia (G. Amadouni, D. Petrella, M. Zocca)
Facendo una sintesi, qua c’è l’erba di casa mia di Ranieri, il cielo blu di Rino Gaetano e l’extraterrestre di Finardi. Poi le rime baciate e i mille violini suonati dal vento della povera orchestra, vittima incolpevole. Però alla fine quelli che non si prendono troppo sul serio vanno riconosciuti: sentito in questa prospettiva è un pezzo perfetto per Sanremo. La sufficienza la merita, per simpatia.
Voto: 6

Negramaro – Ricominciamo tutto (Giuliano Sangiorgi)
Questa è una canzone dei Negramaro. Con i pregi e i difetti di una canzone dei Negramaro. E il solito canto “yodel” di Sangiorgi, che o si ama o si detesta profondamente. Un mezzo punto di più perché c’è un solo autore (ma in questo caso era scontato) e perché chi cita Lucio Battisti fa sempre una opera intelligente. Il lancio dello shuttle è una bella trovata per la solita canzone d’amore che parla di ripartenza.
Voto: 6 1/2

Annalisa – Sinceramente (D. Simonetta, P. Antonacci, A. Scarrone, S. Tognini, D. Simonetta, P. Antonacci, A. Scarone)
Un testo assurdo. Ma ovviamente la canteremo, la balleremo, la scodinzoleremo, la scorderemo, la ricorderemo, la ancheggeremo eccetera. Cos’altro si può dire sinceramente? Nà, nanà, nanà. P.S. Ma “Sto tremando sto tremando” non l’avevamo già sentita? Non era Nada?
Voto: 5 

Mahmood – Tuta Gold (J. Ettorre, A. Mahmoud, F. Catitti, J. Ettorre, A. Mahmoud)
È ancora una volta una canzone autobiografica che racconta di una adolescenza complessa e intensa. Mahmood è un fuoriclasse. Il suo sound è sempre di grande qualità, anche se ormai non si può di certo definire originale. Un successo assicurato. Una voce straordinaria, anche se stasera non era al massimo. Un pezzo che forse non rimarrà come “Soldi”, ma farà tanta strada.
Voto: 8

Diodato – Ti muovi (A. Diodato)
Un altro solo autore. Un cantautore che giustamente porta un suo pezzo. E per questo merita un mezzo punto in più. Però si tratta della solita storia di due che si lasciano, ma si restano nel cuore: è il mood di questa edizione. Ma perché? Un pezzo classico, una melodia che deve servire a far partire il canto e la bella voce di Diodato. Però, onestamente: che vecchiume! 
Voto: 6 1/2

Loredana Bertè – Pazza (L. Bertè, A. Bonomo, L. Chiaravalli, A. Pugliese)
Un inno di Loredana a Loredana. Sicuramente sarà molto amato questo pezzo. Ma forse l’idea in sé nasce solo per farle fare le standing ovation? Non si sa, ma che bel groove, una canzone radiofonica per la più pazza della musica italiana. Gli applausi dell’Orchestra valgono tutti i dieci del mondo. Quindi la Bertè non si potrà dispiacere per un voto forse un poco più obiettivo e comunque generoso.
Voto: 7

Geolier – I p’ me, tu p’ te (D. Simonetta, P. Antonacci, E. Palumbo, M. Zocca, D. Simonetta, G. Petito, D. Totaro)
Grandi polemiche tra i napoletani perché il testo di questa canzone è scritto come si pronuncia e non come dovrebbe essere. La lingua napoletana ne risente alquanto. L’ipotesi ingenua che il ragazzo non conosca la lingua e come si scriva è ovviamente insensata, visto il numero eccessivo di autori del pezzo. Possibile che nessuno sappia scrivere in napoletano? Il problema è che, scritto così, questo testo risulta ingiudicabile. Pazienza. La furbata non era necessaria visto che Geolier ha già grande riscontro e successo. Per cui mezzo punto in meno. Anche per far contenti gli amici napoletani indignati e meritarsi una riccia come si deve al prossimo passaggio in città. Per il resto, quanto l’abbiamo già sentita questa canzone? Ma non s’annoiano?
Voto: 5

Alessandra Amoroso – Fino a qui (A. Amoroso, J. Ettorre, F. Abbate, F. Clemente, A.F. Merli, J. Ettorre, F. Abbate, P. Pasini, F. Clemente, A.F. Merli)
Roma e grattacieli (che non ci sono), vicoli e voli: non ci si capisce molto. Peraltro a Roma non fa più nemmeno freddo. E si sono messi in cinque per scrivere questa canzone? Ci dispiace molto per gli attacchi che Alessandra Amoroso ha ricevuto in passato sui social, che sempre più stanno diventando il male. Ma il giudizio su questa canzone, che anche nei suoni è un miscuglio poco chiaro di stili diversi, resta negativo. Anche la voce non è stata il massimo. P.S. le citazioni si sprecano in questo Sanremo. Qui si scomoda anche “Generale” di Francesco De Gregori. Ma…
Voto: 4 1/2

The Kolors – Un ragazzo una ragazza (D. Petrella, An. Fiordispino, F. Catitti, D. Petrella, An. Fiordispino, Al. Fiordispino)
Il concetto è che un ragazzo incontra una ragazza alla stazione e ci prova. Un testo banale ma almeno non si prende sul serio. Purtroppo, la canzone somiglia in modo imbarazzante a “Salirò” di Daniele Silvestri, per come suona. Troppo. E ovviamente è una bruttissima copia dell’originale. Comunque, nel caso vi piacesse, accendete la radio domani. Anche dopodomani. E nei prossimi sei mesi.
Voto: 5 +

Angelina Mango – La noia (Madame, A. Mango, D. Faini, Madame, A. Mango)
Brano scritto da due donne che possono essere il futuro della canzone popolare in Italia. Il testo dipende molto dai suoni - “sta mano po’ esse fèro e po’ esse piuma” - e il pezzo suona molto bene, nel suo genere ovviamente (un genere non amato da chi scrive). Probabilmente vincerà, anche perché lei è brava e brava è Madame. In alcuni momenti, più che i genitori, il suo modo di cantare ricorda Gabriella Ferri. È un gran complimento per una figlia di fuoriclasse. Però attenzione: troppa strada ancora bisogna fare!
Voto: 7

Il Volo – Capolavoro (E. Roberts, S. Marletta, M. Tenisci)
Il problema è che quella del Volo è una operazione che va bene all’estero, forse anche per un certo tipo di pubblico nostrano, però è veramente faticoso ascoltarli, soprattutto alle 00.13. Il testo poi è di una banalità sconcertante. L’America la citano forse perché già stanno partendo per la prossima tournée dall’altra parte dell’oceano. Buon viaggio di cuore.
Voto: 4 1/2

BigMama – La rabbia non ti basta (M.L. Lazzerini, M. Mammone, E. Botta, E. Brun)
Anche se il tema della sofferenza interiore e generazionale è sempre lo stesso, la canzone è ben strutturata. Peccato l’autotune che non permette davvero di giudicare la voce, e peccato anche il sound troppo scontato. Tanta energia e simpatia va però premiata con una sufficienza.
Voto: 6

Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita (Cheope, S. Marletta, E. Roberts)
L’autocitazione iniziale (che confusione), inizialmente preoccupa, anche perché il testo è da terza elementare. Ma poi arrivano loro, con questo sound un po’ latino-americano un po’ dance anni Settanta, e con la loro energica follia: non si può non amarli! Ruoterà anche in Radio. Evviva i Ricchi e pure i Poveri!
Voto: 6 1/2

Emma – Apnea (D. Petrella, P. Antonacci, E. Marrone, D. Petrella, J. Boverod, P. Antonacci)
No: va bene tutto, ma “io se avessi un telecomando non ti cambierei mai” non si può davvero sentire. Ma poi, può essere che siano tutte persone che stanno per lasciarsi, o si sono appena lasciate, o peggio sono in dubbio? Un po’ sì un po’ no? E alla fine “toglimi il respiro”? Ma un po’ di fantasia? Magari essere contenti di tornare liberi? Quanto conformismo! Sarà mica che gli autori, essendo sempre gli stessi, hanno questo genere di problemi? Per il resto, che può dirsi di questo brano? Lo abbiamo già sentito un milione di volte. Shazam non sa più che fare oggi.
Voto: 4 1/2

Renga e Nek – Pazzo di te (f. Renga, D. Mancino, D. Faini, Nek, F. Renga)
Il testo è la fiera della banalità; Renga rengheggia, Nek nekkeggia, qualche volta si mischiano i ruoli. E poi cantano in coro ben intonati. Un pezzo abbastanza inutile. Un’operazione sanremese. Che va bene forse per un pubblico che a quest’ora, ore 00.40, già dorme.
Voto: 5

Mr. Rain – Due altalene (M. Balardi, L. Vizzini)
Mr. Rain “grida sotto la pioggia fino a perdere la voce” e quindi usa l’autotune e risolve ogni problema. Un’altra canzone uguale alle altre, per testo e musica. Per arrangiamenti. Si sperava che cambiando questa volta gli autori la fantasia aumentasse. E invece di nuovo banalità e paragoni da quinta elementare, tra cieli, voli, altalene, comete e fiori che non mancano mai. E qualche “eeee” d’avanzo.
Voto: 4 1/2

Bnkr44 – Governo Punk (D. Lombardi, D. Caponi, A. Locci, P. Serafini, M. Vittiglio, J. Ettorre, D. Lombardi, J. Adamo)
Citazione dell’anno che verrà, vita di provincia due punto zero e poi il governo punk che è una contraddizione in termini. Il testo non è affatto male e non meraviglia la promozione da Sanremo giovani. Purtroppo una canzone non è solo il suo testo. E qua manca tutto il resto. Peccato. Un’occasione mancata e ancora una volta niente punk sul palco di Sanremo.
Voto: 5

Gazzelle – Tutto qui (F. Pardini, F. Nardelli, F. Pardini)
Gazzelle è un cantautore ma deve ancora tanto darsi da fare prima che Antonello Venditti si accorga di lui. E dei Panda. Ma in tutto questo (qui), esattamente cosa c’entra Roma Nord?
Voto: 4

Dargen D’Amico – Onda alta (Cheope, J.M.L. D’amico, G. Fazio, S. Marletta, E. Roberts, J.M.L. D’Amico, G. Fazio, S. Marletta, E. Roberts)
L’intenzione è lodevole perché è un pezzo che parla di migranti e di guerra. E pure se può sembrare dissacrante, l’idea che questo pezzo sarà cantato e ballato da qualcuno che magari finalmente capirà su cosa sta muovendo le anche, aiuta a credere che almeno questa volta la musica abbia vinto. Il discorso finale e la richiesta di “Cessate il fuoco!” sono da Premio della critica.
Voto: 6 1/2

Rose Villain – Click boom! (D. Petrella, R. Luini, D. Petrella, A. Ferrara)
La parola stupido (e stupida) è tra la più rappresentate quest’anno. Una consapevolezza degli autori quanto meno. La canzone è veramente brutta, l’artista poco intonata e la voce poco curata. Il suono rende cupo il testo allegrotto. Male.
Voto: 3

Santi Francesi – L’amore in bocca (A. De Santis, M.L. Francese, C. Del Bono, A. De Santis, M.L. Francese)
Provengono anche loro dai talent e sono tra i promossi di Sanremo giovani: “Mi hai lasciato con l’amore in bocca”… e senza un pizzico di originalità. Solidarietà totale a Shazam. E alla povera Orchestra. È difficile riuscire a dire altro.
Voto: 4

Fred De Palma – Il cielo non ci vuole (J. Ettorre, F. Palana, tJ. Boverod, J. Ettorre)
Shazam in persona ha chiamato la redazione di Pane e Scorpioni e ha chiesto aiuto. E naturalmente… si stanno per lasciare anche qui. Mannaggia! Ma sarà un problema di Jacopo Ettorre, autore protagonista assoluto di questo Festival? Fate pace, per carità! Fatelo anche per Shazam. Purtroppo Fred De Palma, lui, risulta assolutamente anonimo. Magari la colpa è di questa canzone così inutile.
Voto: 4

Maninni – Spettacolare (A. Maninni, F. Xefteris, W. Guglielmi, G. Pollex)
Canzone molto classica nel testo, con refrain: è un’onesta e semplice canzone d’amore, ma in rapporto ad altri pezzi in gara, almeno mantiene una buona dignità, grazie anche a una interpretazione più che dignitosa. Peccato per la mancanza di originalità che impedisce la piena sufficienza.
Voto: 5 1/2

Alfa – Vai! (A. De Filippi, I.B. Scott, M.A. Jackson, A. De Filippi)
Volere una vita spericolata senza farsi cadere le braccia (e corri forte ma più forte che puoi) è cosa buona e giusta. Ma troppa strada deve fare ancora Alfa per arrivare a Vasco o a Edoardo. Nel frattempo, il testo scontato suona molto bene e il giovane artista è un vero talento, anche se non distingue un contrabbasso da un violoncello. Buon arrangiamento. Sarà un tormentone radiofonico e lo balleranno in spiaggia. Grande energia.
Voto: 6

Il Tre – Fragili (G.L. Senia, I. Sinigaglia, G. Di Mario, P. Zou, F.M. Aprili, G.L. Senia)
Mix tra rap e pop: si parla addirittura di “rap buono”. Un controsenso, quindi. Melenso e scontato il testo e drammaticamente già sentito ovunque il pezzo. Però l’artista ha una bella voce, la sua è una bella performance. Per questo il voto altrimenti più basso si alza. Come ci alzeremo noi domani mattina per andare al lavoro. Forse. Intanto buonanotte.
Voto: 5 +

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Elisabetta Malantrucco

Elisabetta Malantrucco

Romana, è ricercatrice, autrice, regista radiofonica e critico musicale

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