Roberta Giallo è una delle cantautrici più originali della scena italiana, molto ammirata anche per le sue trascinanti performance live. A fine maggio di quest’anno ha presentato il suo primo romanzo, Web Love Story, per le Edizioni Pendragon.
Si sa che quando un’artista sconfina dall’ambito che l’ha resa celebre, in buona parte del pubblico è quasi scontata una reazione di diffidenza: ogni ofelè fa il so mesté¸ si dice a Milano. Eppure, per chi abbia avuto modo di apprezzare il talento di Roberta anche nelle vesti di attrice e pittrice, persino la semplice perplessità iniziale appare inopportuna. Esistono infatti artisti poliedrici: senza scomodare Leonardo, in tempi recenti abbiamo avuto l’esempio eminente di Joni Mitchell (rinomata pittrice) e, in Italia, di Guccini (scrittore) e Ligabue (regista). Anche la Giallo appartiene a questo rango e Web Love Story lo dimostra.
La vicenda narrata, una storia d’amore “via web”, risulterà certo familiare a chi ha seguito la serie di MTV Catfish e non è da escludere, in piena era digitale, che molti lettori ne abbiano fatta esperienza diretta. Di solito nei casi trattati da Catfish il primo contatto fra gli amanti virtuali si instaura su una delle piattaforme social in forma più o meno anonima - le foto profilo degli avatar sono spesso ingannevoli, le biografie non di rado fantasiose - e solo alla fine dell’episodio, mediante l’intervento dei conduttori del programma che fanno incontrare i protagonisti di persona, avviene il “riconoscimento” (l’agnitio del dramma classico) che svela i diversi misteri accumulatisi nel corso del rapporto, con tutte le sorprese e le delusioni che giocoforza accompagnano il raffronto tra fantasia e realtà.
In Web Love Story avviene invece il contrario. I due protagonisti si conoscono di persona all’inizio del libro, durante un fugace incontro a Bologna nel negozio dove Roberta, musicista, lavora per vivere. Lui è francese, si chiama Guillaume ed è “bello come nessuno, occhi vagamente azzurro-verdi e felino-rapaci, sorriso assassino”. Guillaume però deve tornare subito a Parigi per proseguire gli studi di medicina e inizia allora tra i due una relazione a distanza, prima solo via mail e poi anche per telefono. La lingua usata, come si conviene agli amori globalizzati, è al 90% inglese, all’8% francese e al 2% italiana, anche se per semplicità narrativa i dialoghi vengono riportati integralmente in italiano, o meglio in un global mix in cui su una base italiana fanno capolino frasi ed espressioni degli altri idiomi.
Guillaume è fin dal principio diretto: Roberta gli piace, la desidera, si sta innamorando. Lei invece nicchia. Ha già un fidanzato, “X”, il tipico bravo ragazzo: sensibile e affidabile, ma anche timido e introverso, all’opposto dell’esuberante amico francese. La comparsa di Guillaume fa prendere gradualmente coscienza a Roberta che quella con “X” è una relazione arrugginita nella monotonia e così, piano piano, comincia a cedere alle lusinghe.
I due giocano all’amore “improvvisando come due freestyler”, si scambiano confessioni intime, arrivano a condividere immagini erotiche. E cominciano a progettare il secondo incontro di persona, che dovrà sancire la loro definitiva unione anche nel mondo tangibile. Sennonché, via via che la relazione si approfondisce, i misteri e le ambiguità di Guillaume (che si scopre avere un passato vagamente maudit) si moltiplicano. Compaiono una serie di persone a lui legate: il padre-padrone, con il quale il ragazzo ha un rapporto tormentato, la sorella, il suo migliore amico Jean, che si intromette nel loro rapporto perché geloso di Roberta, e la sua adorata nonna che risiede in California. E in California vive anche Grace, una donna sposata di cui Guillaume, prima di conoscere Roberta, era infatuato.
Roberta, per parte sua, ha gli amici che la consigliano, la madre che la prende in giro e, soprattutto, Fermasogni, il pianoforte “umanizzato” al quale ricorre per sfogarsi, chiarirsi le idee, sognare. Grazie allo strumento, le sue emozioni vengono trasfigurate in motivi e a loro volta i motivi, quando maturano, diventano canzoni. Gli ammiratori della musica della Giallo hanno perciò la possibilità di vedere “sgorgare” dalle pieghe del racconto alcune dei suoi brani più noti, il che probabilmente li spingerà a chiedersi se siano davvero nati in occasione degli avvenimenti raccontati nel libro, o se anche la storia della loro origine sia parte dell’invenzione letteraria.
La questione, d’altronde, è più generale: si tratta di una storia autobiografica? Non possiamo dirlo. Quello che conta è che la Giallo riesce a farla apparire tale, grazie alla medesima dote che l’ha fatta ammirare come musicista e performer: la naturalezza. Il romanzo dà l’impressione di essere stato scritto di getto, quasi fosse una successione di post su Facebook. L’autrice non di rado usa abbreviazioni o schemini e spesso intere pagine sono occupati da frammenti di pensieri, versi di poesie, strofe di canzoni. Tutto fila liscio, le pagine scorrono quasi senza accorgersene, ci si trova ad aver letto il romanzo tutto d’un fiato... e si comprende che dietro l’apparente spontaneità si cela una notevole perizia letteraria.
Oltre al piacere puramente estetico, il libro offre un intrigante spunto di riflessione. Non si può negare che le relazioni che si sviluppano su internet vadano considerate in gran parte immaginarie, basate come sono su un certo numero di menzogne dette o prese per buone: sull’aspetto fisico, sull’età, sullo status sociale… Ma esiste un limite, superato il quale la relazione non può dirsi autentica, o almeno non insana? O, piuttosto, il punto di vista corretto è un altro e bisogna ritenere che tutte queste bugie, proprio perché vengono raccontate con tanto zelo, rivelino una verità più profonda della nostra anima e della natura umana, alla quale magari le relazioni che si sviluppano in presenza - troppo terrene, troppo concrete - non possono accedere? In altre parole: per il fatto stesso di reinventarci in determinati personaggi, non confessiamo innanzitutto a noi stessi le nostre istanze più segrete?
In Web love story per di più, la protagonista è un’artista e quindi naturalmente portata a creare e a fantasticare, ma alla fine del romanzo potremmo avere la sorpresa di scoprire che forse è proprio il suo amante, all’apparenza tanto ingenuo, a rivelarsi il creativo più ingegnoso.
Potrebbe essere questo il significato del libro, o potrei avere fantasticato io a interpretarlo così. In ogni caso, sebbene la storia appaia abbastanza chiara, rimane forte la sensazione che ci sia un “non detto” (come appunto nelle storie via web): qualcosa che l’autrice esita a confessare apertamente, lasciando che sia il lettore a scoprirlo, seguendo tra le righe il filo dei vari senhal disseminati e, magari, sforzandosi di essere un po’ artista anche lui...
Web Love Story
di Roberta Giallo
Edizioni Pentagon (2021)
©2021 Massi Dicle. All rights reserved.
Privacy & Cookie policy.
Powered by microcreations.it